| 

Recensione del Libro | Lo Straniero

Albert CAMUS [pronunciato Albert Kamü] è nato in Algeria nel 1913. Ha abbandonato brevemente gli studi di filosofia all’Università di Algeri per motivi di salute. Nel 1938 si reca a Parigi e in questo periodo vengono pubblicate le sue prime opere, Il rovescio e il volto e Le nozze. Il suo vero ingresso nel mondo della letteratura fu determinato dal romanzo Lo straniero, pubblicato nel 1942, e dal saggio filosofico intitolato Il mito di Sisifo. In queste due opere complementari sviluppa la sua filosofia “assurda”, che porta con sé tracce esistenziali. Ha dimostrato la sua competenza sia nella letteratura che nel pensiero con le sue opere intitolate Uomo ribelle, Estate, Esilio e Regno. I suoi romanzi Happy Death e Il primo uomo furono pubblicati postumi. Gli fu assegnato il Premio Nobel per la Letteratura nel 1957 e oggi è uno scrittore del XX secolo. Albert Camus, considerato uno dei nomi più importanti del mondo della letteratura e del pensiero del XIX secolo, morì in un incidente stradale nel 1960.

Samih TIRYAKİOĞLU è nato nel 1909. Dopo essersi diplomato alla Galatasaray High School e all’Istituto di giornalismo dell’Università di Istanbul, ha lavorato per molti anni come giornalista e traduttore. È stato redattore capo del quotidiano Hürriyet e vicepresidente dell’International Press Institute (IPI). Ha portato nella nostra lingua le opere di scrittori come Honoré de Balzac, Gustave Flaubert, Stendhal, Émile Zola, Victor Hugo, Joseph Kessel, Jean-Paul Sartre e Albert Camus. Tiryakioğlu morì nel 1995.

Oggetto del libro

Pubblicato nel 1942, Lo straniero è la prima e più influente opera di Albert Camus, che, come romanziere, drammaturgo e pensatore, fu accettato come portavoce e guida della sua generazione non solo in Francia ma in tutto il mondo dopo la Seconda Guerra Mondiale. Guerra. Nel romanzo, attraverso uno “straniero” che viene ostracizzato per aver espresso i suoi veri sentimenti e aver rifiutato di adattarsi allo stampo che la società vuole, piuttosto che per un crimine commesso, XX. Viene spiegata l’alienazione in cui caddero le persone del XIX secolo. Il romanzo, che descrive la costante ricerca dell’inafferrabile “significato”, la separazione della coscienza dalla società e dal mondo esterno e il conflitto tra l’eroe, estraneo alla società, e il suo ambiente, trae la sua affascinante forza dal profondo e il dolore silenzioso in sottofondo. Camus esprime abilmente la distanza che il suo giovane eroe Meursault pone dal mondo esterno, la sua alienazione da se stesso e dalla società e il suo approccio oggettivo a tutto, compresa la morte di sua madre.

Articoli simili

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *